domenica 16 ottobre 2011

Quante forme di passione conosce la tua vita?

Vorrei che tu avessi un dono: quello di riconoscere e sentire le emozioni, i ricordi, i desideri e le passioni delle persone, anche attraverso semplici “indizi”.

Ci vorrebbe un dono simile, per fermarsi e lasciarsi incuriosire dall’articolo di un blog o dalla pagina di un nuovo sito.
Permettimi di provocarlo in te, questo dono, e di aggiungerci un invito.

Dopo aver dato uno sguardo alle righe e agli spazi di queste pagine, fatti la domanda: quante forme di passione conosce la tua vita?

Personalmente ho risposto con tre parole chiave:
persone strumenti suoni.

So per certo che, se non sei arrivato qui per caso, in queste parole sono racchiuse forme di passione anche tue...[continua qui: http://www.notedimezzo.com/Default.asp?Var=36]

Persone, strumenti, suoni: sono ora le tre parole-chiave del nuovo sito-blog:

www.notedimezzo.com

Possiamo condividere le nostre passioni li'? :-)

mercoledì 28 settembre 2011

E' arrivato un bastimento carico di..

Ricordate tutti quel gioco che facevamo da piccoli. E’ arrivato un bastimento carico di..
e giù, a cercare le parole che iniziavano con la lettera prescelta.
Siamo diventati grandi.
La lettera con la quale cercare le nostre parole vogliamo sceglierla noi.
Perché non cominciare da ..un bastimento carico di S?


S come Sicurezza. Come Salute.
Come Sentimento. E perché no? Sesso e Soldi, come per gli auguri di capodanno ;-)
Per i più creativi, S come Suoni.

Già, i più creativi..
Non so perché, quando penso a creativi, artisti e musicisti, ho la Sensazione che, per la Società in genere, essi siano Strani esseri umani, diversi dagli altri.
Che per essi valga il concetto di Separazione.
La Vita Vera da un lato: quella appunto della Sicurezza economica, della Salute, del Sesso e dei Soldi.
Creativi, artisti e musicisti dall'altro, in un altro mondo, Separato.
Non a caso poi, Separazione si coniuga bene con Sordità..quando creatività, arte e musica sono separate dalla vita, diventiamo tutti più sordi..
Mi Sbaglio?

Uno di nome Seth..

Per ricredermi, rileggo ciò che scrive uno che di Economia, Mondo e Mercato del Lavoro sembrerebbe proprio intendersene.
Uno i cui bestseller vengono tradotti in più di 20 lingue, e che è considerato un leader mondiale tra i blogger di Marketing.
Volete sapere come si chiama? Sarà un caso? Comincia anche lui per S  : Seth, Seth Godin.
Ha una faccia Simpatica. Eccola:

Godin scrive:
La nostra società è in difficoltà perché durante le epoche di cambiamento le persone di cui si ha meno bisogno sono burocrati, scribacchini, epigoni (leggi: chi fa solo copia e incolla), lettori di manuali, impiegati che aspettano solo il fine settimana, gente ligia e dipendenti timorosi. Le masse diligenti non sono di grande aiuto quando non si sa cosa fare.
Quello che vogliamo, quello che ci serve, quello che dobbiamo assolutamente avere sono esseri umani indispensabili.
Abbiamo bisogno di pensatori originali e provocatori, persone che abbiano a cuore ciò che fanno.


E il suo capitolo lo conclude in questo modo:
Alcune aziende non l’hanno ancora capito, o non l’hanno ancora detto chiaramente, ma ci servono artisti: quelle persone capaci di trovare una soluzione nuova, un nuovo nesso tra le cose o un modo nuovo di farle.
Questa persona potresti essere tu


Sapete dove Seth scrive queste cose?
Beh, su un bastimento carico di S non poteva mancare questo libro: si intitola La chiave di Svolta.

La chiave di Svolta


Io l’acquistai due anni fa circa: ricordo benissimo dove.
Ero all’aeroporto di Fiumicino, in attesa dell’arrivo dagli States di una nipote, la figlia di mio fratello.
In quel periodo lavoravo presso un ufficio, un call center.
E avevo già cominciato a farmi qualche domanda..
Dopo altri 12 mesi, focalizzai le mie parole chiave.

Volevo fossero tre, di cui ben due con la S:
Persone, Strumenti, Suoni.
Ho lasciato il call center, e ho ricominciato da tre.

Persone, strumenti, suoni.
A questo mi sto dedicando, con
Notedimezzo: Servizi di didattica, terapia e cultura musicale.

Sapete perché l’ho fatto? Perché mi stavano dicendo, tra le righe, una sola cosa:
fai bene ciò che ti viene chiesto di fare, e non dovrai faticare a fare scelte tue.
Ok.
Ma come mai quel famoso bastimento carico di S - Sicurezza, Salute, Soldi e Sesso - si stava inevitabilmente, inesorabilmente allontanando da me?
E invece crescevano Noia, Fatica, Sofferenza, Incertezza, Solitudine?

Sono tornata a ciò che ho sempre amato e amo.
A ciò che so fare.
A ciò in cui credo.
A ciò che può essere di immenso beneficio anche ad altri.
Rimettendo in gioco due sole S in più: quelle di Strumenti e Suoni.
E, guardate un po’, tutte le altre stanno riavvicinandosi: Sicurezza, Salute, Sentimento..e perSino Sesso e Soldi, ancora prima che sia capodanno !!
La chiave di Svolta sta davvero funzionando !!


Vogliamo cambiare il gioco?
O anche, le regole del gioco?
Se vuoi una vita in cui è sufficiente seguire le regole già esistenti, non stupirti se te ne ritrovi una in cui non devi fare altro che seguire le regole.
Se vuoi una vita diversa: occorre che tu ti distingua, che tu sia Speciale.
Su questo bastimento, mettici Su qualche S diversa.
Per esempio: Silenzio.
Per esempio: Smettere di lamentarsi. O anche: Stupirsi.. Stupire.. Sfondare..Saltare..Solleticare..Sorridere..Superare..Semplificare..Sognare..

Per esempio : Suonare - questa è proprio mia!!
Per esempio: MMG.(qui Scopri cos'è..http://notedimezzo.blogspot.com/2011/09/mmg-musica-per-mettersi-in-gioco.html)

Tu dirai: ma MMG non comincia per S!!
Ebbene sì, ho cambiato la regola del gioco :-)
Fallo anche tu. Abbiamo proprio bisogno di Nuove

Comincia. Da qualcosa che ami anche tu, come la Musica.
Mettiti in gioco, e rispondimi con una tua lettera. Col tuo bastimento carico di?

Ti aspetto:
qui, su FB, via mail (angelacontessa2@gmail.com) ..meglio ancora: nella realtà!!

MMG comincia Martedì 11 Ottobre, presso Shinè, in Viale Ottaviani, 1 - Foligno
Insieme, possiamo cominciare a creare nuove Persone, Strumenti, Suoni..:-)

martedì 20 settembre 2011

ESTATE: A TEMPO DI COLORI. n.3A, il Verde e la Musica

Colore verde, Acqua, temperamento flemmatico: e la musica?

Se ti sei riconosciuto nella descrizione del temperamento flemmatico, o vivi sulla tua pelle l' esperienza del tipo di energia veicolata dal colore verde, e dall’elemento Acqua, la scala pentatonica di Re è particolarmente adatta a te..
Questa scala di cinque suoni inizia appunto dal suono “re”: continuando con fa-sol-la-do.

Può essere praticata utilizzando questi suoni in modo libero, nella forma di un’improvvisazione creativa, mantenendo un ritmo lento in quattro, e alternando un suono lungo (durata: due tempi) con due suoni brevi (durata: un tempo ciascuno).
Un’ altra pratica possibile unisce, agli stessi suoni e al ritmo, l’emissione vocale, alternando la A, la E, la I e la U.

Puoi fare della scala pentatonica un uso omeopatico, per prevenire quegli eccessi di temperamento che ti porterebbero a inerzia, a pigrizia, o a momenti e pensieri di tipo depressivo.
Oppure un uso allopatico, per bilanciare e integrare forme di energia diverse: come ad esempio quella opposta, legata all’elemento Aria, o complementare – espressione dell’elemento Fuoco.

Come musicoterapeuta, sono felice di poterti facilitare questo tipo di pratica, e di renderla adatta al tuo tipo di esigenza, di salute psicologica e fisica.

Puoi contattarmi per un appuntamento individuale e/o partecipare agli incontri del ciclo:

Estate, a tempo di colori.

Il prossimo, dedicato appunto al verde, è
mercoledì 21 settembre, dalle 18.30 alle 19.30,
presso il B&B Alle Puellae,
in Foligno, dietro al Ristorante Le Mura.


al cell. 339.113.6697
via mail angelacontessa2@gmail.com

ESTATE: A TEMPO DI COLORI. n.3, il Verde

In questi due post abbiamo fatto un immaginario "tuffo" nei colori: Giallo e Rosso.

http://www.blogger.com/post-edit.g?blogID=713668718077812017&postID=1516617388321748027
http://www.blogger.com/post-edit.g?blogID=713668718077812017&postID=5228583694936989729


Oggi dedichiamoci al Verde..
Segui le tracce dell'energia tipica di questo colore..

Il Verde: quali suggestioni?

Il verde è il colore della vegetazione, della natura e della vita stessa, come della rinascita primaverile.
E‘ collocato al centro dello spettro della luce: rappresenta il punto neutro, o di equilibrio, tra i cosiddetti colori “caldi” – rosso, arancio, giallo- e quelli “freddi”- azzurro, indaco, violetto.


Se ti poni in osservazione del verde hai sensazioni di solidità, stabilità, forza e costanza.
Probabilmente questo deriva dal fatto che il cristallino focalizza la luce verde quasi correttamente sulla retina e l'occhio percepisce perciò tale colore molto facilmente.

Il verde e l’elemento acqua

Fin dall'antichità si parla dell'Acqua come Fonte originaria della vita: le religioni, dalla Genesi alla mitologia Indù, dall'Islam al Corano, vi riconoscono il luogo di nascita delle creature animate e inanimate dell'Universo.

L'Acqua viene espressa come Principio cosmico femminile, Anima del Mondo, Madre per eccellenza, Generatrice di vita. Questo aspetto femminile si esprime attraverso attributi di passività, accoglienza, recettività.

Il suo stato liquido la rende libera da qualsiasi vincolo e le dà la capacità di trasformarsi e assumere qualsiasi forma, riempiendo gli spazi e colmando i vuoti.
E' l'elemento che mette in comunicazione, crea un ponte tra lo spirito e la materia.

Se l'Acqua è simbolo della Vita e la vita nasce dall'Amore, l'Acqua è anche simbolo dell'Amore, quell'Amore che, come l'Acqua, abbraccia senza stringere.

L'elemento Acque e il temperamento flemmatico

Osserva questo dipinto di VELASQUEZ, Ritratto del Conte Duca Olivarez
Quando l’organismo-acqua e il cosiddetto corpo eterico - il corpo delle energie vitali- hanno un’influenza preponderante, allora si ha nell’uomo il temperamento linfatico o flemmatico.

Nel volto, questa prevalenza è riconoscibile ne i tratti cordiali e gradevoli: il viso, le guance, il mento, le palpebre ingrossate, tutto tende allo sferico-rotondeggiante.
C’è una buona dose di contentezza nello sguardo gioviale e tranquillo con cui il flemmatico osserva il mondo: quasi si divertisse a guardare la fretta e l’agitazione degli altri, senza che questo lo stimoli ad intervenire.

Anche la struttura fisica, tendente alla corpulenza, rivela il piacere di assaporare e gustare il cibo: l’individuo si immerge ogni volta, di nuovo, nella piacevole sensazione data dalle correnti vitali, legate al bere e mangiare.
La sua andatura è regolare e senza pesantezza.

La lentezza, l’inerzia dei liquidi che tornano spontaneamente all’equilibrio, la regolarità di processi vitali, organici e metabolici, danno l’impronta a questo temperamento.
Quando queste caratteristiche sono troppo accentuate, la bonomia si trasformerà in debolezza d’animo e l’inerzia in depressione.

La paura tipica di chi ha questo temperamento è la paura della vita: espressa per esempio nell’idea fissa di perdere il benessere, nel timore della mancanza di denaro o in quello di vedere i propri parenti vittime di incidenti.

Il disturbo più tipico è quello della depressione: ai pazienti che ne sono colpiti anche i compiti più elementari appaiono come insormontabili, fino all’estremo della totale abulia.

Il temperamento flemmatico e il fegato

“In tedesco, la parola che indica il fegato, die Leber, deriva da leben, e significa letteralmente: “Colui che fa vivere”; è lo stesso per l’inglese con la parola liver, derivata da to live.
E’ la prova che un tempo gli uomini sentivano, ancora in maniera istintiva, il rapporto tra quest’organo e la vita”. (BOTT, VICTOR, Medicina antroposofica, Nuova Ipsa Editore, 1999, pag.107)

Il fegato ha una struttura molle: è un organo essenzialmente venoso e ricco di liquidi, e possiede una facoltà di rigenerazione notevole: nella sperimentazione animale, è addirittura possibile vederlo ricostruire dopo un’asportazione dell’80%!!
Il fegato è così al centro dell’organismo “acqua”, supporto del nostro corpo eterico, o corpo delle forze vitali.
Chi ha un temperamento flemmatico, deve fare particolare attenzione alla salute del fegato.

Nel prossimo post potrai scoprire i segreti rapporti tra gli elementi di cui abbiamo parlato e una scala musicale..
Ti aspetto qui..:-)
Buon proseguimento di lettura!!

http://notedimezzo.blogspot.com/2011/09/estate-tempo-di-colori-n3a-il-verde-e.html

domenica 18 settembre 2011

STRUMENTI: per essere music-attivi..

http://notedimezzo.blogspot.com/2011/09/strumenti-per-essere-music-attivi_05.html

Ti ricordi?
In quest'ultimo post dedicato agli strumenti, te li ho presentati divisi in tre classi:
a fiato
a corde
a percussione.


Questa suddivisione ha una corrispondenza con le forze dell'uomo e le sue facoltà:
di pensiero
di cuore
di volontà.


Di questo parlerò in modo più approfondito.
Oggi proseguo a presentare brevemente gli strumenti a corda.
Uno, in particolare: il salterio ad arco, che utilizzo spesso nella pratica di didattica e terapia musicale.

STRUMENTI A CORDA

Negli strumenti a corda il suono viene reso udibile dalla vibrazione di corde tese tra due punti fissi.

Se la tensione è eccessiva - o troppo debole- il suono non è IN-TONATO.
E' curioso: usiamo l'espressione "mi sento in tono - tonico" quando siamo in uno stato di equilibrio: nè troppo tesi nè eccessivamente rilassati: e quindi capaci di produrre - o far risuonare- le nostre note migliori :-)

Le corde possono essere pizzicate, percosse (cioè colpite), oppure sfregate con un archetto (strumenti ad arco).

Molti strumenti a corda sono facili da riconoscere, perchè le corde si vedono all'esterno:
chitarra, violino, contrabbasso, mandolino...
Altri strumenti a corde - nascoste- sono il pianoforte e il clavicembalo.

IL SALTERIO

Il salterio è uno strumento a corde, la cui origine risale almeno al 300 a.C.
Ce ne sono molte varianti, legate alla sua datazione e diffusione in tutto il mondo: uno particolarmente noto è l'harpejii.
Generalmente viene suonato pizzicando le corde come in un'arpa.

Il salterio a pizzico normalmente si presenta a forma trapezoidale, con due ordini di corde in corrispondenza dei lati obliqui, e le corde abbastanza distanziate per essere suonate a pizzico.
Lo spazio tra i due ordini di corde era utilizzato - e lo è ancora presso certi monasteri soprattutto femminili in Umbria e nelle Marche- per l'inserimento del libro dei salmi, che non a caso si chiama anche salterio: salmi che si intonavano utilizzando lo strumento come accompagnamento.
Qui puoi ascoltare una versione molto "morbida" dell'aria di "Schindler's list" eseguita al salterio.
http://www.youtube.com/watch?v=uCJAoofR5NU&feature=related

Il salterio ad arco è solitamente di forma triangolare, le corde sono molto più ravvicinate e su uno stesso piano.
Per suonarlo si utilizza un arco simile a quello dei normali strumenti ad arco per sfregamento sulla relativa corda.
Eccone un'immagine:

E' relativamente semplice suonare il salterio ad arco: nei paesi germanici è molto utilizzato come propedeutica allo studio del violino.
E' infatti possibile educare il movimento dell'arco, semplificando la ricerca del suono - dato che ciascuna corda è già intonata su un tono particolare.

Nella pratica di terapia musicale
, trovo che il salterio ad arco sia molto indicato
o per sintonizzarmi su una dimensione emotivo e sentimentale del paziente/cliente
o per equilibrare la stessa dimensione quando ci fosse un' eccessiva freddezza mentale o uno squilibrio nella sfera della volontà.

UN OMAGGIO E UN INVITO ALL'ASCOLTO

Con questo video http://www.youtube.com/watch?v=NKLjMmqvFnw
voglio esprimere il mio grazie al Maestro Luciano Tancredi, con il quale ho approfondito la mia formazione nella terapia musicale, e che per primo mi fece conoscere e suonare il salterio ad arco.
Il video contiene la registrazione con strumenti acustici della sua composizione: Sognando Ibernia.

martedì 13 settembre 2011

Misteri..



"La vita è un mistero di comicità e di tragedia." ( Totò )
"La musica è un mistero che aiuta a piangere e a ridere, vivendo" (Angela) :-)

sabato 10 settembre 2011

BLOCK-NOTE. Di Angela e Massimo


PROCOL HARUM, A Salty dog

Traccia n.1 dell'omonimo album, il terzo dei Procol (A&M, 1969).
Music by Gary Brooker, Keith Reid
Genere: Rock Progressive
http://www.youtube.com/watch?v=Q6BzNEZxbiw


La storia di un capitano "lupo di mare", il cui testo enigmatico si intreccia col fascino dei dialoghi tra pianoforte e organo Hammon, nella formula di incontro tra radici R&B e l'orchestrazione "sinfonica".

Ha un sapore maestoso e struggente, questo canto.
Si apre verso picchi imponenti , di voce e strumenti, che emergono come un grido dalla base lenta, e carica di una tensione che non sembra mai potersi risolvere, se non nel richiamo finale dei gabbiani..


Curiosità

Quando Gary Brooker, pianista e voce del gruppo, fece ascoltare per la prima volta il brano al batterista B.J. Wilson, quest'ultimo si illuminò, e apprezzò la canzone come la più bella che egli avesse mai ascoltato.

Zucchero ne ha realizzato la cover col titolo "Nel così blu", Universal Music Italia, 2006.
http://www.youtube.com/watch?v=TGKvv01jwy8

giovedì 8 settembre 2011

MMG: MUSICA PER METTERSI IN GIOCO


MMG: Musica per Mettersi in Gioco
Laboratorio di terapia musicale per adulti


La musica, come uno specchio, aiuta la conoscenza e l’accettazione di sé, l’integrazione di forze legate al proprio maschile e femminile, e lo sviluppo di capacità relazionali.
La pratica musicale, in un contesto di gruppo e in clima di fiducia e accoglienza, sostiene questi processi in modo giocoso e creativo.

ll Metodo

Pratica vocale e strumentale.
Educazione dell'orecchio e all’ascolto.
Affinamento delle capacità di concentrazione, attenzione, memoria.
Esercizi per l’ improvvisazione e giochi per il dialogo sonoro.
Approfondimenti e riferimenti bibliografici.


A chi si rivolge

Il laboratorio di terapia musicale è rivolto ad adulti, non occorrono competenze musicali per partecipare.

Dove
Ospiti di "Shinè", di Stefania Romagnoli
in Foligno, Viale Ottaviani, 1 (tra la stazione ferroviaria e la scuola-guida “Buono”)

Quando
10 incontri a cadenza quindicinale,
durante l' autunno/inverno 2011/2012,
il martedì 11 e 25 Ottobre; 8 e 22 Novembre; 6 e 20 Dicembre;
3 , 17 e 31 Gennaio; 14 Febbraio

dalle ore 18.30 alle 20.

Per saperne di più puoi leggere:
http://notedimezzo.blogspot.com/p/terapia-musicale.html
http://notedimezzo.blogspot.com/p/focus-su-terapia-musicale-ii.html
http://notedimezzo.blogspot.com/p/focus-su-terapia-musicale-iii.html


per altre informazioni e iscrizioni
al 339.113.6697
tramite mail angelacontessa2@gmail.com

lunedì 5 settembre 2011

STRUMENTI: per essere music-attivi..

In questo articolo
http://notedimezzo.blogspot.com/2011/09/strumenti-per-essere-music-attivi.html
..ti invitavo a cominciare un viaggio di esplorazione e scoperta..
Se vorrai darmi suggerimenti e spunti, o raccontare il tuo amore per uno strumento in particolare, o per brani di repertorio, sarai il benvenuto :-))

ARIA, CORDE, PERCUSSIONI

Esistono tre classi di strumenti:

• ad aria (aerofoni)
• a corda (cordofoni)
• a percussione (membranofoni e idiofoni).


Negli strumenti ad aria, il suono è reso udibile dalla vibrazione di colonne d'aria.
L'aria può essere quella emessa dai polmoni (strumenti a fiato) oppure quella compressa in sacche (mantici), come nel caso della fisarmonica, o dell'organo o della zampogna.

IL FLAUTO

A questa famiglia appartiene uno degli strumenti musicali più antichi del mondo: il flauto.
Il flauto di legno è una canna vuota dove passa l'aria senza interferenze di diaframmi come l'ancia.
Un tipo particolare di flauto in legno è quello pentatonico (con quattro fori), che permette cinque suoni fondamentali: si-la-sol-mi-re.
In uno dei prossimi post, scoprirai alcuni segreti di questa scala..

Intanto ti presento il flauto pentatonico:



PER COMINCIARE


Ti suggerisco una bella raccolta, utilizzabile in ambito educativo e didattico.
Canzoni, canzoncine, filastrocche e melodie con spartiti musicali per bambini.

Il ciclo dell'anno in canti - Melodie per flauto pentatonico
Dorothea Hahn
Associazione Amici della Scuola Steineriana

"Essi sono nati dal lavoro svolto con i primi elementi della musica e dalla necessità di disporre di canti per ogni evento dell'anno. Sebbene siano stati creati per la prima classe, li raccomandiamo molto caldamente anche alle madri con questa viva preghiera: cantate con i vostri bimbi! I piccoli hanno bisogno del canto materno per sviluppare il proprio udito e per formare il loro organo vocale imitando ciò che hanno ascoltato". gli Autori

STRUMENTI: per essere music-attivi..




Mi ha sempre molto colpita l'osservazione di Rudolf Steiner, in "L'essenza della musica".
Laddove egli scrive che gli strumenti musicali nascono da "immaginazioni" dell'uomo, come per "riempire" uno spazio altrimenti vuoto.

Lo strumento musicale fisico fa da ponte, fra mondo umano e mondo divino.

Secondo Steiner: quando l'uomo costruisce strumenti non lo fa in base ad invenzioni e sperimentazioni di tipo pratico, ma per "immaginazioni" del mondo spirituale.

Vengo ad oggi.
E osservo quello che un maestro e pedagogista musicale, Claudio Gregorat, definisce come "la straripante, invincibile e insostituibile presenza dei mezzi di produzione musicale di massa", che ha fatto perdere il gusto musicale legato alla pratica strumentale.

Mi piacerebbe trasmettere il bello di questa pratica.
Gli strumenti portano, incontro all'uomo, un suono: e l'uomo, a sua volta, può portare il suo suono incontro ad un altro uomo, tramite uno strumento.
Così non si perde la profondità della relazione da uomo a uomo:
di sè con se stessi,
e di sè in rapporto ad altri.

Credo sia questo uno dei motivi per cui la Musica ci regala senso di pienezza e appagamento.

Inizio questa rubrica, per presentare alcuni strumenti: o meglio, per cominciare con chi mi legge, un breve percorso di esplorazione, curiosità e scoperte.

Alcuni, tra gli strumenti di cui scriverò, li utilizzo nel mio incontro con allievi e pazienti: non è necessario impegnarsi con mezzi di difficile dominio, ci sono vie di "facile accesso" che permettono di giocare, dialogare e improvvisare con moduli semplici.

Sarebbe veramente bello tornare così ad una strumentalità perduta: per creare e ricreare ponti sempre nuovi..

Chi volesse approfondire, o aver modo di conoscere "dal vivo" gli strumenti presentati,
può contattarmi e concordare un appuntamento.

Cell: 339.113.6697
Mail: angelacontessa2@gmail.com

venerdì 2 settembre 2011

BLOCK-NOTE. Di Angela e Massimo


LUDOVICO EINAUDI, Alexandria

in ALEXANDRIA, Colonna sonora del film "Alexandria"
di Maria Iliu (2001)
http://www.youtube.com/watch?v=q8raGdkO27A


Ecco..ora il tempo rallenterà,
come se in cielo ci fossero
enormi lancette trasparenti
che hanno bisogno del nostro respiro per muoversi.

Rallenterà per caricarsi di attesa.

Oppure sarà l'attesa a farci salire sul suo carro,
a cullare i nostri sogni, a farli scendere, poi,
sul ciglio della strada.

Allora saremo nudi, e pronti.
Concentrati in uno sguardo,
diluiti in un gesto, affamati, o già sazi.

Nuovi, come solo l'attesa sa rendere nuovi.

Il tempo di un respiro,
e l'intero cielo avrà fatto un passo avanti..


Angela

ascolta anche, di Ludovico Einaudi, Moto perpetuo, in I Giorni (2001)
http://www.youtube.com/watch?v=yuon6X-SmmE&feature=related

lunedì 29 agosto 2011

BLOCK-NOTE. Di Angela e Massimo


IVANO FOSSATI
Il bacio sulla bocca
In: Lampo viaggiatore , Columbia –Sony music (2003)

Testo e musica: http://www.lyricsmusica.it/ivano-fossati/il-bacio-sulla-bocca-testo.html
Scheda sul cd: http://www.ivanofossati.net/lampo.html

“In questo disco c'è un unicum nella mia produzione, una canzone d'amore che non finisce male: Il bacio sulla bocca”.

"Credo di avere scritto le canzoni di Lampo viaggiatore pensando più ai juke box sulle spiagge d'estate, al mio mai dimenticato mestiere di autore di canzoni, a certi successi Tamla Motown degli anni Sessanta, che al ponderoso concetto di canzone d'autore.
Forse proprio in relazione e per umana reazione al periodo difficile che il mondo sta affrontando, ho scelto ogni parola e ogni soluzione musicale di questo album desiderando che valga soltanto per se stessa, senza le enigmistiche doppie letture che spesso hanno costituito la materia dei miei lavori.
Nessuna abiura del passato beninteso, solo, credo di dovere molto, anzi moltissimo all'esperienza "muta" del mio album precedente: "Not one word". Il naturale scollamento fra musica e parole mi appare oggi più netto e significativo, ancora più degno di essere esplorato con determinazione".

Ivano Fossati


Ecco, con questa canzone ci si ferma sul ciglio del prato, ad ascoltare suoni d’erba e di cicale, ammaliati da quella fisarmonica assassina, che sembra inchiodare il cuore allo strumento fino a quando non ha terminato il suo canto...
E’ stupendo ciò che Fossati riesce a creare punteggiando suoni intorno ad intervalli così brevi da diventare quasi ostinati: come se allontanarsi troppo, sulla tastiera, fosse un perdere l’emozione centrale.
E quegli imperativi?
Stancami
parlami
abbracciami
fruga dentro le mie tasche
perdonami
sorridi
guarda
racconta
spiegami.
C’è dentro il compendio di secoli d’amore: eppure, senza che si spieghi, è tutto di colpo cancellato in un tempo nuovo, profumato di fresco, un tempo di giovinezza.
Riecheggiano le parole in versi di Alda Merini:
Ribaciami in uno stelo di amore
e pensa alla giovinezza che mi
prende e mi ha lasciato sola
per lunghi anni.
Da donna non posso che augurare, a tutte le donne e quindi anche a me stessa, di incontrare poeti e uomini così: capaci di essere imperativi con questo tipo di verbi..

Angela


Curiosità:
Sezione d'archi e fiati dell'orchestra da camera "I Virtuosi Italiani"

mercoledì 24 agosto 2011

GUSTO D'ARTE


"Ma mai tanto bello
Così dipinto d’intenso azzurro
Fu il ciel.."


di ANGELA CONTESSA, Viene l'Inverno, in
Smaldina e le storie: in fils(strocche) per sette, col resto di due.

martedì 23 agosto 2011

BLOCK-NOTE. Di Angela e Massimo

AMAZING BLONDEL
Weaver's market
In Blondel, Islands Records, 1973


Genere: UK progressive folk
Medieval Rock

Il brano è tratto dal cd "Blondel". Quando fu pubblicato, la prima volta negli anni 70, era in vinile.
È una ballata dalla struttura elementare. Solo 3 accordi in maggiore.

L'azione si svolge in un mercato di una qualche contea, non sappiamo in che periodo: ma la cosa fondamentale è l'allegria che filtra prepotente da ogni battuta.
Mercanti, pescivendoli ed acquirenti si interrogano e si rispondono in una bellissima giornata di sole e c'è un chiasso festoso. Chiudendo gli occhi per pochi istanti riusciamo anche a vedere le bancarelle, magari subito dopo essere entrati in questo magico castello costruito dagli Amazing Blondel.
È un brano da ascoltare e riascoltare. Porta la luce ed il calore anche nelle uggiose giornate invernali.

Massimo


Questa musica davvero "muove".
E ascoltandola ho riconosciuto anche perchè non sia un caso.

E' costruita sulla scala naturale (= senza alterazioni) di "RE": ossia su suoni tipici della sfera "mercuriale".
Voglio spiegarmi con un esempio culinario.
Se domando: farina zucchero e uova, la risposta non può che essere: "ingredienti per un dolce".
Così, se compongo con una scala di Re, di soli suoni naturali, il risultato non può che essere movimento, comunicazione e scambio.
E' una scala che, nel brano, si ripete scendendo dai suoni più acuti a quelli più gravi, e poi si ferma per un po', in un intervallo più ridotto intorno alla nota centrale.

Quindi è come se la musica catturasse i nostri pensieri "di testa", li portasse in movimento verso il basso, facendoci muovere in passi di danza, e poi di nuovo su, nella sfera centrale, quella del cuore.

Per questo l'impressione è quella di leggerezza, di qualcosa che disegna un cerchio e che spinge in un piccolo vortice: 1, 2, 3, 1, 2, 3..liberatorio e guaritore.

Mercurio non a caso era il messaggero degli dei..

Angela

Curiosità

Il gruppo originario era fomato negli anni ‘70 da Eddie Baird, John Gladwin, e Terry Wincott,
In Blondel suonano invece Baird, WIncott e altri musicisti (cfr scheda sottostante).
http://www.progarchives.com/album.asp?id=3698

Lo stile della loro musica è difficile da classificare, qualcuno lo ha definito progressive folk..
La maggior parte dei brani è stato scritto da loro, fortemente influenzati, nella forma e nella struttura, dalla musica Rinascimentale (pavana, gagliarde e madrigale) con l'uso di strumenti di quel periodo, come il liuto e il flauto dolce.
Terry Wincott lo ha descritto come "musica acustica pseudo Elisabettiano/classica, suonata con accenti britannici". Eddie Baird invece ha detto: "Alcuni ci chiedevano: come descrivereste la vostra musica? Beh, non chiedetecelo, non ne abbiamo idea." ;-)

Vi racconto perchè si chiamavano Amzing Blondel

Il gruppo si volle chiamare all'inizio Blondel da Blondel de Nesle, menestrello, poeta e musicista vissuto in francia attorno a 1200, che la leggenda colloca alla corte di Riccardo I d'Inghilterra. Secondo la leggenda, quando Riccardo I fu fatto prigioniero, Blondel viaggiò per tutta l'Europa centrale, cantando ad ogni castello per localizzare il Re ed aiutarlo a fuggire. Il gruppo cominciò ad utilizzare questo nome suggerito da uno chef chiamato Eugene McCoy, che ascoltò alcune delle loro canzoni e commentò: "Oh, molto Blondel!"
Successivamente furono consigliati di aggiungere un aggettivo (in linea, per esempio, con la Incredible String Band ) e così divennero gli Amazing Blondel.

CHI DESIDERA ASCOLTARE IL BRANO IN FORMATO mp3 PUO' RICHIEDERMELO CON UNA MAIL
angelacontessa2@gmailcom

GUSTO D'ARTE, GUSTO DI VIVERE


CHE SUCCEDE QUANDO LA MUSICA MUOVE TRE DONNE?? GUARDATE E ASCOLTATE!! ...

http://www.ted.com/talks/ahn_trio_a_modern_take_on_piano_violin_cello.html

domenica 21 agosto 2011

BELLEZZA MUTA


Le idee come fiori di campo
che improvvisi colorano
stracci di terra.

Riconosco una bellezza
muta.
Non sono io
ad aprire le corolle.

BLOCK-NOTE. Di Angela e Massimo

JIMI HENDRIX
Little wing
In: THE JIMI HENDRIX EXPERIENCE, Axis: Bold as Love, MCA (1967)

Genere: Blues Rock
Il testo e una versione strumentale in: http://www.angolotesti.it/J/testi_canzoni_jimi_hendrix_1908/testo_canzone_little_wing_55430.html

La canzone:
http://www.youtube.com/watch?v=JBLDxgrDVO4



La versione che ho scelto è quella dal vivo, da "Hendrix In The West".
Mettetevi comodi, datevi meno di 4 minuti per ascoltare il battito del paradiso.
Se è vero che esiste e come la terra emette suoni, il suono deve essere quello di questa stratocaster.
La chitarra non è più stata la stessa dopo la morte di JH.
Non si tratta di tecnica, non c'entra la velocità e i miliardi di note che riesci a far suonare in un minuto. Come la poesia, la pittura, la scultura e le arti in genere, la tecnica è fondamentale all'inizio. Poi è il sentimento quello che conta.

Hendrix lo sapeva benissimo e verso la fine della sua carriera, come gli artisti più grandi, aveva iniziato a togliere invece di aggiungere.
Come fecero Picasso e alcuni grandi scultori.
Viene voglia di inginocchiarsi di fronte a tutta la poesia espressa da uno strumento così freddo
come la chitarra elettrica. Questa chitarra elettrica.
Confrontate questa versione con quella messa in piedi da Sting. Poi ne riparliamo.

Massimo

Se vedeste alcune righe dello spartito di questa canzone avreste la linea di piccole onde mai troppo sopra o sotto il pentagramma, regolari e semplici.
Mi viene da credere volentieri che questa piccola ala che va incontro a J.H. sia il suo volto femmineo e fanciullo: fatto d’aria, intessuto di leggerezza e sogni, giocoso sotto una tenda da circo, che è una casa mobile abitata dal vento di chi vuole slanciarsi verso l’alto.
Mi viene da credere che sia l’ala della Musica stessa.

Una poetessa che amo – Alda Merini- scrisse: la Musica fa respirare.
E ascoltando questa chitarra si ha appunto l’impressione di un respiro non più solo individuale, ma cosmico: archetipi che danzano, e vengono a consolare l’anima: con un sorriso.
Archetipi. Ridotti all’essenziale: ad un’ala sorridente..

E, se così è, allora anche una chitarra elettrica può fare il miracolo: restituirci “the little wing”, ogni volta, di nuovo, fuori da ogni tempo e da ogni spazio.
Tanta grandezza in onde piccole e semplici, come un respiro.

Angela


Note curiose
Il noto periodico musicale Rolling Stone Magazine ha piazzato Little Wing al 357º posto nella sua classifica delle 500 canzoni più belle di sempre.
Nel 2003 l'album viene incluso nella lista dei 500 migliori album, secondo Rolling Stone, alla posizione numero 82.
Alla pubblicazione, il disco raggiunse la posizione numero 5 in classifica nel Regno Unito e successivamente, il 3º posto negli Stati Uniti.

giovedì 18 agosto 2011

BLOCK-NOTE. Di Angela e Massimo


GATTO PANCERI
Abita in te, in Succede a chi ci crede (1994)
Genere: Pop

http://www.youtube.com/watch%3Fv%3DlWGN0LO9RoQ

http://www.angolotesti.it/G/testi_canzoni_gatto_panceri_1529/testo_canzone_abita_in_te_39690.html

Ma chi è, che bussa, al tuo cuore
che ti sale, alla testa, in ascensore
che ti chiama, dalle scale
e ti va, nel centro, emozionale.


Gatto Panceri, l'autore di questo brano deve probabilmente essere un gurdjeffiano se parla di centro emozionale.
In ogni caso questo brano va segnalato per l'uso intelligentissimo delle chitarre e dei dialoghi che le stesse intraprendono con il piano. È una semplice canzone d'amore. L'amore personificato.
Massimo

Al centro del cuore siamo riportati dal gioco melodico che si muove ascendendo, per guadagnare tensione e che poi ridiscende, per “abitare”. E questa linea disegna come un segno d’infinito, che parte dai sensi, li sconvolge, per poi aprirli in uno spazio nuovo: fino alle antenne del tuo petto.
Angela

Curiosità

Luigi Giovanni Maria Panceri nasce a Monza il 26 Maggio del 1962; il nomignolo Gatto, datogli per la sua particolare vivacità dai compagni di scuola , lo accompagna dall'infanzia e viene pubblicamente da lui adottato come nome d'arte quando comincia a intraprendere la carriera di musicista.

Il secondo album di Gatto "Succede a chi ci crede" esce nei primi mesi del 1994.
Oltre a raffinate e intense canzoni come "Divento di vento" e "Come un libro aperto","Succede" è trainato dal singolo di grande successo, appunto "Abita in te", che da subito porta in classifica il disco. Quest'ultima canzone a fine anno viene incisa anche dal cantante olandese di origine italiana Marco Borsato che la interpreta nella sua lingua intitolandola "Stapel op you" (per i curiosi: http://www.youtube.com/watch%3Fv%3DZRx1IEjhTw8)

martedì 16 agosto 2011

GUSTO D'ARTE, GUSTO DI VIVERE


BORIS PASTERNAK
In ogni cosa ho voglia di arrivare

In ogni cosa ho voglia di arrivare
sino alla sostanza.
Nel lavoro, cercando la mia strada,
nel tumulto del cuore.

Sino all’essenza dei giorni passati,
sino alla loro ragione,
sino ai motivi, sino alle radici,
sino al midollo.

Eternamente aggrappandomi al filo
dei destini, degli avvenimenti,
sentire, amare, vivere, pensare,
effettuare scoperte.

Oh, se mi fosse dato, se potessi
almeno in parte,
mi piacerebbe scrivere otto versi
sulle proprietà della passione.

Sulle trasgressioni, sui peccati,
sulle fughe, sugli inseguimenti,
sulle inavvertenze frettolose,
sui gomiti, sui palmi.

Dedurrei la sua legge,
il suo cominciamento,
dei suoi nomi verrei ripetendo
le lettere iniziali.

I miei versi sarebbero un giardino.
Con tutto il brivido delle nervature
vi fiorirebbero i tigli a spalliera,
in fila indiana, l’uno dietro l’altro.

Introdurrei nei versi la fragranza
delle rose, un alito di menta,
ed il fieno tagliato, i prati, i biodi,
gli schianti della tempesta.

Così Chopin immise in altri tempi
un vivente prodigio
di ville, di avelli, di parchi, di selve
nei propri studi.

Giuoco e martirio
del trionfo raggiunto,
corda incoccata
di un arco teso.


Ho scoperto che..:

Tra le personalità della cultura – musicisti, artisti e scrittori – Pasternak ebbe modo di incontrare a casa dei genitori anche Lev Tolstoj, per il quale suo padre Leonid illustrò i libri.

Fin dall'incontro col compositore russo Skrjabin sognava di diventare pianista e compositore e si dedicava al piano, alla teoria di musica e la composizione. Compiuti gli studi al liceo tedesco di Mosca nel 1908, però, si iscrisse alla Facoltà di filosofia all'università di quella città. Durante il semestre all'Università di Marburgo, la Philipps-Universität, nell'estate del 1912 e dopo i viaggi in Svizzera ed in Italia, maturò la sua decisione di dedicarsi alla poesia.

Per "Bere il sole, scaldarsi al chiaro di luna" ho incontrato: Anneliese Hurter


Anneliese vive in Foligno da diversi anni, ed è di origine svizzera.
Lavora presso un negozio, ma la sua passione è la danza meditativa in cerchio: è una raccolta di danze popolari di vari Paesi del mondo e nuove coreografie di danze in cerchio con musica contemporanea e classica.
L’ho intervistata incontrandoci a casa mia, condividendo un tè e parlando “tra donne”, entrambe appassionate di musica e danza.
Le sue parole sono immediate e semplici, a volte tradotte da un pensiero in tedesco, la sua lingua nativa.
Vorrei non toglierle spazio con altri miei commenti..


Ispirazioni e progetti

1. Chi/cosa ti ispira maggiormente?


-La natura e i suoi i suoni: i suoi odori colori, forme, gli animali.
-Mi ispira tantissimo lo stare in cerchio, il fare delle cose stando in cerchio: credo sia per questo che ho fatto una formazione per condurre danze meditative in cerchio, lo sento profondamente.
E’ come se la danza in cerchio facesse parte di me da sempre.
Mi sento a casa, sento le mie radici e il mio essere radicato con la natura e con gli umani, sono in contatto con la mia essenza quando danzo in cerchio.


2. Tieni un diario su cui annoti le tue ispirazioni?

Non propriamente un diario, ma a volte scrivo un’ispirazione o un’intuizione forte, come quella che circa due anni fa mi ha fatto “vedere” di voler realizzare un progetto culturale in collaborazione con altri.. (cosa che poi si è effettivamente realizzata, come emergerà dalle risposte successive).


3. Progetti futuri?

Mi piacerebbe tanto invitare persone dalla svizzera per far loro conoscere un’Italia diversa dall’immagine che si ha lì di questo Paese.
Mi piacciono gli incontri ai quali partecipano persone di vari paesi: la danza, la musica sono comunicazione non-verbale, non importa che lingua si parla.
Con Maria Luisa e Giacomina abbiamo appena creato l’associazione “Mandorli in fiore” a Cammoro, Sellano (PG), per offrire corsi di danza in cerchio nella natura, meditazione, possibilità di creare con elementi naturali e di conoscere le tradizioni del posto.
La nostra associazione nasce come luogo di incontro per aiutarci ad alleggerire lo stress della vita quotidiana attraverso le sensazioni e le emozioni che gli elementi della natura ci offrono.
Amiamo la natura, con lei ci piace creare, sperimentare, sentire, ricercare, scoprire…
Mi piacerebbe anche avere tempo di danzare di più in Svizzera, dove già conduco circa tre incontri all’anno.
Vorrei approfondire attraverso la danza e la natura il vivere “oggi” , qui e ora, con tutti i sensi, per una vita più consapevole e creativa insieme agli altri.


Tu, tutti i giorni


1.Cosa c'è sul tuo comodino?


Un libro

2. Raccogli/collezioni qualcosa?

Prima degli incontri di danza raccolgo cose della natura (pietre, piante, pigne) per poter creare il centro intorno il quale danziamo. Ne raccolgo anche prima delle feste, come pasqua e natale, per decorare la casa.

3. Quali sono le tre costanti della tua giornata?


Leggere o fare meditazione la mattina, andare in bici, andare fuori ad guardare e curare le piante che crescono intorno casa.



Il tempo, le stagioni

1. Quali suggestioni ti dona l'estate?

La voglia di uscire a piedi nudi per godere della natura con tutti i sensi.


2. Qual è il tuo cibo preferito in questa stagione?

Panzanella e cocomero, lamponi e panna montata, tante verdura con olio d’oliva!


3. E il capo d'abbigliamento cui non puoi stare senza?


Vestiti e scarpe comode, con cui eventualmente anche correre o potermi arrampicare.


La favola


1.La tua favola preferita?

Da bambina mi piaceva moltissimo la Piccola Strega, che racconta le vicende e avventure di una giovane strega (ha appena 130 anni mentre le sue colleghe ne hanno più di 300!) che deve sostenere delle prove per poter far parte della “comunità” delle streghe,
Rischia di esserne espulsa perché non vuole fare magie “cattive”, ma solo per aiutare gli altri: alla fine sarà lei a “vincere” le streghe stesse,
Mi piace anche Mago Merlino, della saga di Re Artù.


2.Il mondo delle favole ispira o ha ispirato il tuo lavoro?


Mi piace tantissimo guardare le immagini o leggere le favole, entrano dentro di me profondamente


3.Se potessi scrivere un lieto fine per la realtà attuale, quale sarebbe?


Come ho detto prima, poter svolgere la conduzione di danze sia in Italia che in Svizzera, lavorando più a lungo lì.

In relazione all'iniziativa, “Bere il sole scaldarsi al chiaro di luna”:

1. A te, cosa regala il silenzio?


Finendo una danza in cerchio ci teniamo ancora per un momento per mano, chiudendo gli occhi e stando in silenzio.
Questo silenzio mi fa sentire collegata con il tutto. E’ una sensazione bellissima che mi riempie di vita, di gioia, di serenità e di forza: mi rigenera, mi aiuta a concentrarmi su di me e a sentirmi me stessa, a vivere qui e ora, a percepire la vita con tutti i sensi.
Stare nella natura mi aiuta a percepire il silenzio, ma mi sto ‘allenando’ a viverlo anche in tanti altri momenti, e questo da più serenità alla mia vita, anche se non è semplice.


2. In che modo la tua creatività ti ha migliorato/migliora la tua vita?


Mi sento più viva e sento di vivere veramente la mia vita.
Scoprendo la mia creatività è come un risveglio, e un’ avventura, che migliora i rapporti con gli altri. Percepisco gli altri, me stessa e il mondo sempre più vivo, più gioioso, più interessante.
Mi crea anche la voglia di scoprire me stessa e mi da gioia quando altri scoprono sempre più se stessi e sono in contatto con la propria forza.


Anneliese si è incuriosita per l’iniziativa di “bere il sole, scaldarsi al chiaro di luna”: ci troviamo in sintonia quando parliamo di occasioni e spazi da poter condividere con chi vuole attingere a forze di creatività e autenticità, come alle forze della natura, per migliorare i rapporti con se stessi e con gli altri.

Il prossimo appuntamento del ciclo di 7 incontri sarà SABATO 20 Agosto, dalle 17 alle 23.30, in Foligno, via A.Volta 23.
Il titolo dell’incontro è: Da cosa nasce casa, ovvero: strategie (musicali) per migliorarsi la vita.

Per altre informazioni e prenotazioni potete contattarmi:
Al cellulare: 389.127.3156
Via mail: angelacontessa2@gmail.com


Angela Contessa
14.08.2011

BLOCK-NOTE. Di Angela e Massimo



IVANO FOSSATI
Chi guarda Genova

In: La pianta del tè (1988)
Prodotto da Allan Goldberg (CBS)
Genere: Pop e rock italiano

Il testo e la musica:
http://www.lyricsmusica.it/ivano-fossati/chi-guarda-genova-testo.html

Chi guarda Genova sappia che Genova
si vede solo dal mare
quindi non stia lì ad aspettare
di vedere qualcosa di meglio, qualcosa di più.
di quei gerani che la gioventù
fa ancora crescere nelle strade.


Finalmente un brano che promette moltissimo nella intro e non solo mantiene nello svolgimento,
ma offre di più.
Ascoltate la cassa della batteria come sculetta col basso.
Se ne vanno a spasso per i caruggi questi due strumenti, la cassa davanti, come una puttana ed il basso ad inseguire e Fossati a cantare di gerani, di quanto bella sia Genova vista dal mare più che dal suo cuore. Dissento: Genova è bellissima comunque.
Avvocati e segretarie che la danno via facilmente e l'autore che non si illude e non cede alle adulazioni della femmina che a memoria cita il suo repertorio su un divano troppo stretto.

Un brano che cresce e diventa dirompente. Ancora la batteria intorno ai tre minuti con un rullante accordato in un modo irreparabile, come il tempo che fugge.
Flauti andini elettronici e orecchi al traffico per questo brano che, stando a quanto afferma Fìossati, è stato registrato con riverberazioni naturali date dall'ambiente circostante. Non è importante ma è colore.

Massimo


Ci sono gerani che crescono per forze di gioventù..metteteci su gli occhi, cancellate il traffico e le aiuole aride svuotate di parole d’amore. Non vi dovreste sbagliare, non potete.
Dai gerani Fossati guarda di nuovo al mare, e resta volentieri ad aspettare.
Le lusinghe, o i riti senza eleganza sono divani troppo stretti: l’abitarsi può sempre, di nuovo, prendere il largo..
Come quei moduli di flauti che svolazzano in intervalli brevi, in sincopi, in piccoli saltelli, e poi si alzano planando dall'alto in suoni lunghi..portandosi dietro tutto il resto.

Angela

Curiosità
Alla realizzazione dello stesso disco hanno contribuito:
Fabrizio De André: voce in Questi posti davanti al mare
Francesco De Gregori: voce in Questi posti davanti al mare
Teresa De Sio: voce in La volpe

mercoledì 10 agosto 2011

DA COSA NASCE CASA




Chi mi ha seguito, qui o su FB, conosce l'iniziativa "BERE IL SOLE, SCALDARSI AL CHIARO DI LUNA.SOLE COME S.COME SOSTA IN TE STESSO. LUNA COME L. COME LIBERO DI CREARE"..

http://notedimezzo.blogspot.com/p/focus-su-bere-il-sole-scaldarsi-al.html

Bene..
Di ritorno da un breve periodo di vacanza, ho avuto una discussione con la collega con la quale avevo dato inizio a questo ciclo di incontri. Me ne prendo la corresponsabilità..
Ad oggi i risultati sono:

1. Non è possibile per ora proseguire la collaborazione: proseguirò, da sola, la conduzione degli incontri.

2. Devo rinunciare alla location di "La Pila" di Bettona.

3. DA COSA NASCE CASA!!!!
Questo credo sia il "risultato" migliore, perchè è creativo.
PER SEMPLIFICARE la ricerca di una sede alternativa e non interrompere il ritmo quindicinale degli appuntamenti, come sede dei prossimi quattro incontri propongo di offrire la vostra casa!

Per prima offro la mia!

Chi metterà a disposizione gli spazi per l'ospitalità avrà la possibilità di:
* partecipare gratuitamente agli incontri (!!)
* aprire una porta ad una -piccola??- novità nei ritmi della vita quotidiana (!!!)
* fare nuove conoscenze ed amicizie (!!!!).

E' sufficiente uno spazio per poter far sedere una decina di persone, ANCHE PER UNO SOLO DEGLI INCONTRI, potendo scegliere tra le date di SABATO:
20 AGOSTO
3 E 17 SETTEMBRE
1 OTTOBRE.

Al resto dell'organizzazione provvedo io, per la cena ciascuno contribuisce ad un pasto semplice.

4. I vantaggi PER TUTTI SONO:

* SCOPRIAMO che, IN QUESTO MONDO DI LADRI, le nostre case possono essere aperte AD UN MONDO DI EROI!
* SCOPRIAMO che non sono tanto importanti i mezzi fisici e le location, quanto le relazioni, le idee, lo spirito di iniziativa, la ricerca di modi per stare bene!
* SCOPRIAMO CHE: la quota di partecipazione diminuisce!! (non dovendo pagare la location!!) Da 18 euro a SOLI 15 euro a persona per ciascun incontro!!
* SCOPRIAMO CHE: ci saranno un sacco di nuove scoperte di talenti nascosti ;-)

Attendo quindi fiduciosa le vostre offerte e intanto rinnovo l'invito per

SABATO 20 AGOSTO, A CASA MIA, in Foligno, Via A.Volta, 23

*alle 17 Nella magia della natura:
accoglienza e percorso a piedi, intorno alla casa,

* alle 18 ESPERIENZA MUSICALE:
DA COSA NASCE CASA: STRATEGIE (MUSICALI) PER SVILUPPARE TALENTI E MIGLIORARSI LA VITA.

* alle 20 InSieme: cena: ciascuno condivide un piatto semplice portato da casa

* alle 21. 30 Spazio di silenzio e creatività personale

* alle 22.30 In Cerchio:
tempo di condivisione ed elaborazione
dell'esperienza in gruppo


SONO FIDUCIOSA, CURIOSA E APERTA A SCOPRIRE
QUANTE COSE NASCERANNO DALLE NOSTRE CASE!!
E VOI??? :-)

cell.389.127.3156 Angela Contessa
angelacontessa2@gmail.com

giovedì 4 agosto 2011

ALMANACCO DEL GIORNO: 4 AGOSTO 1901- Nasce Louis Armstrong

Louis Daniel Armstrong noto anche con il soprannome di Satchmo o Pops (New Orleans, 4 agosto 1901 – New York, 6 luglio 1971)raggiunse la fama inizialmente come trombettista, ma fu anche uno dei più importanti cantanti jazz, soprattutto verso la fine della carriera.

Il suo carisma innovativo, la sua solarità e il suo talento contribuirono a rendere popolare il genere jazz che uscì con lui dai confini della sua regione d'origine.

Armstrong crebbe nel fondo della scala sociale, in una città molto segregata ma anche appassionata del tipo di musica che ai tempi veniva chiamato “ragtime” e non ancora “jazz”.
Pur avendo avuto una dura gioventù, (finì in riformatorio giovanissimo), Armstrong non considerava quegli anni come negativi e ne trasse ispirazione. In un'intervista Louis disse: “Ogni volta che chiudo i miei occhi per soffiare sulla mia tromba, guardo nel cuore della buona vecchia New Orleans... Mi ha dato qualcosa per cui vivere.”

Nel 1964, Armstrong spodestò i Beatles dalla prima posizione della Billboard Top 100 con Hello, Dolly, la quale diede al trombettista 63enne il record per essere l'artista più anziano ad avere una canzone in prima posizione.
..dedicata ai miei lettori :-)

http://www.musicsense.it/1743video25859-Hello-Dolly.htm

ALMANACCO DEL GIORNO..PRIMA: 5 AGOSTO 1953

Leggo da internet:

E'la "Polacca" op. 53 di Chopin il primo brano suonato da un sintetizzatore musicale, che riproduce i suoni esistenti costruendone l'onda passo dopo passo.
Il risultato è eccezionale: è quasi impossIbile distinguere l'esecuzione così ottenuta da quella umana, eseguita dal vivo. La prima dimostrazione valida di questo strumento, su cui avevano lavorato in contemporanea già negli anni passati numerose industrie, tecnici e musicisti, avviene il 5 agosto 1953 alla Columbia University. Da quel giorno il sintetizzatore inizia a percorrere una strada che lo porterà, nei decenni che seguiranno, ad influenzare notevolmente lo sviluppo della musica contemporanea e pop.

Rifletto: Rudolf Steiner, nel suo "L'essenza della musica" scrive che "l'uomo, quando ha fabbricato strumenti musicali fisici, ha semplicemente riempito gli spazi vuoti che erano rimasti tali per il fatto che non vedeva più lo spirituale. Là ha inserito gli strumenti musicali fisici". (p.134)

E, per il sintetizzatore, cosa ha fatto? Ha riempito lo spazio vuoto, rimasto tale perchè non vedeva più neanche l'umano??

Compongo e scrivo musica, anche utilizzando strumenti elettronici e sintetizzatori...ma rimango dell'idea che solo l'uomo che si fonde con il suo strumento può in realtà fare esperienza dell'incanto della musica.., a tutti i livelli: fisico, emotivo-mentale e spirituale..

mercoledì 3 agosto 2011

ALMANACCO DEL GIORNO 3 AGOSTO: MUORE NEL 1966 LENNY BRUCE


Lenny Bruce e grandi musicisti.


Lenny Bruce, nome d'arte di Leonard Alfred Schneider (New York, 13 ottobre 1925 – Los Angeles, 3 agosto 1966), è stato un comico, cabarettista e autore teatrale satirico statunitense di origine ebraica. Una buona parte del suo repertorio è stata di genere burlesque.

Anche grazie al fatto che Lenny Bruce aveva uno stile comico simile ad una improvvisazione jazz, egli ha sempre avuto molti fan nell'industria della musica.

Lenny è una delle celebrità immortalate nella copertina dell'album Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band dei Beatles (La quarta faccia in alto da sinistra)

Un riferimento alla sua persona è stato fatto dai Genesis nella canzone Broadway Melody of 1974.

Lenny viene citato due volte nella canzone dei R.E.M. "It's the end of the world as we know it", nella prima parte dove dice Lenny Bruce is not afraid e nell'ultima parte in cui viene citato insieme a Lester Bangs.

Il nome di Lenny viene fatto nella canzone del musical RENT "La vie boheme".

Bob Dylan ha fatto una canzone come elogio a Lenny Bruce dove descrive una corsa in taxi che le due celebrità hanno condiviso. La canzone si intitola appunto Lenny Bruce.
(EN)
« He fought a war on a battlefield where every victory hurts.
Lenny Bruce was bad, he was the brother that you never had »
(IT)
« Ha combattuto una guerra su un campo di battaglia dove ogni vittoria fa male.
Lenny Bruce era cattivo, era il fratello che non hai mai avuto »
(Bob Dylan, Lenny Bruce, Shot of Love, 1981)

Nella versione di Silent Night di Simon & Garfunkel presente nell'album Parsley,Sage,Rosemary & Thyme vi è come sottofondo il notiziario della morte di Lenny e l'aggravarsi della guerra in Vietnam.

Tim Hardin ha scritto una canzone dedicata a Lenny Bruce, "Lenny's Tune" interpretata anche da Nico nel suo primo album Chelsea Girl (Eulogy to Lenny Bruce)

Nella canzone "A Simple Desultory Philippic (Or How I Was Robert McNamara'd Into Submission)" sempre di Simon & Garfunkel si legge il passaggio "And I learned the truth from Lenny Bruce" ovvero "ho conosciuto la verità da Lenny Bruce"

lunedì 1 agosto 2011

Per "Bere il sole, scaldarsi al chiaro di luna" ho incotrato: Anna Corti



http://www.lamelaggine.it/ita/popup_agriturismo.php?id=Agriturismo


Ho incontrato Anna e il suo compagno Maurizio, in seguito ad una piacevole “visita virtuale” dell’Agriturismo La Melaggine, in Valnerina.
Nella bacheca di un social network avevo ammirato le splendide foto di questo luogo che mi era parso incantato: in equilibrio tra la bellezza della natura circostante e la rifinitezza di ristrutturazione e arredi di un casale in pietra, carico di storia antica e storie ancora da raccontare.

Dalla visita all’appuntamento il passo è stato breve.
Così, sono stata ospite con un’amica di questa coppia di origine genovese, che poco più di un anno fa ha deciso di lasciare la città e dedicarsi alla cura e gestione della casa e degli ospiti, in una sfida per una nuova, seconda vita.

La realtà del luogo aggiunge solo fascino alle impressioni delle fotografie.
Il clima è subito cordiale e aperto, la cena è preparata sul barbecue in pietra del giardino affacciato su Scheggino, e con i pomodori direttamente raccolti dal piccolo orto.
Anna racconta qualcosa di sé: con la mia amica, scopriamo che prima della scelta di partire per l’Umbria era titolare di un negozio di bigiotteria creata da lei.
Ha un vero tesoro nell’abilità delle sue mani, che tra l’altro, rendono calda l’atmosfera della casa, illuminata da candele raccolte in diversi angoli, vetri, morbidezza di cuscini, corone di fiori.. Senza leziosità: con il gusto e la semplicità che anche la sua cena rivela.
Alla fine della serata, l’intervista.

Chi/cosa ti ispira maggiormente?

Non ci sono regole, tutto nasce per caso, una canzone, un tramonto, una notizia in tv, una chiacchierata: tutto è fonte di ispirazione, e di progetti.

Cosa c'è sul tuo comodino?

In questi giorni ho messo un po' di ordine perchè dovevo cedere la camera ai miei nipoti: ora ci sono una lampada, la settimana enigmistica, due libri, il burro cacao, una penna, una collana da finire, un portaritratti con una foto che i miei bambini mi hanno dato recentemente.

Raccogli/collezioni qualcosa?

Raccolgo e colleziono l'impossibile : pigne, conchiglie, papere, cuori, chiavi, cartoline disegnate, angeli, e tutto ciò che riguarda il Natale.
Adoro il Natale ! anche nei momenti più tristi della mia vita, il Natale mi ha dato la voglia di viverlo.

Quali sono le tre costanti della tua giornata?

Una sana discussione-chiacchierata-diverbio col mio compagno, gustarmi un ghiacciolo, il sogno.

La tua favola preferita? Con quale personaggio o situazione ti identifichi?

Heidi

Il mondo delle favole ispira o ha ispirato il tuo lavoro?

Direi proprio di si visto che mi ritrovo a vivere sul limitare del bosco, tra scoiattoli, istrici, daini....

Se potessi scrivere un lieto fine per la realtà attuale, quale sarebbe?

Riuscire a vivere di questo lavoro, perchè non c'è nulla di più bello che far star bene le persone: fa star bene anche me!

In relazione all'iniziativa, “Bere il sole scaldarsi al chiaro di luna”:
a te, cosa regala il silenzio?
In che modo la tua creatività ti ha migliorato/migliora la tua vita?

Dipende da momenti, dal mio stato d'animo: se sono sola nella casa del bosco ed è notte, il silenzio mi inquieta. Altre volte mi permette di riflettere, di concentrarmi, di leggere...
La creatività "E' ", la mia vita !

Ho salutato Anna e Maurizio con la promessa di rivederci presto.
Anche agli appuntamenti di “Bere il sole, scaldarsi al chiaro di luna”.
Che proseguono per offrire agli adulti occasioni come questa: immergersi nella natura, conoscere volti nuovi, vivere un’esperienza creativa per riscoprire le proprie potenzialità e capacità, condividere un pasto semplice, gustare il silenzio.
Sabato 6 Agosto , dalle 17 alle 23, saranno gli amici del FIE Umbria trekking ad accogliere nell’Aula verde di PALE gli ospiti del terzo incontro, dal titolo: “Forze del Sole, forze dell’Io: per un ritmo in equilibrio”.
Ogni incontro ha senso compiuto, e si svolge anche in caso di pioggia.
Per prenotare la propria presenza basta un messaggio:
al cellulare 389.127.3156 o via mail: angelacontessa2@gmail.com.

Altri dettagli al link:
http://www.facebook.com/event.php?eid=141873192560582

giovedì 28 luglio 2011

Almanacco del giorno: 28 Luglio. Prima la Musica poi le Parole.


Il 28 Luglio del 1941 nasce a Napoli il Maestro Riccardo Muti.

Impossibile tradurre in poche righe il senso di un lavoro vissuto come una missione in nome della musica.

Muti stesso ha ripercorso la sua esistenza nella su Autobiografia "Prima LA MUSICA, poi LE PAROLE", pubblicata nel 2010 da Rizzoli.

Alla vigilia dei settant'anni, dopo cinquanta e più di una carriera folgorante e ineguagliabile, il maestro Muti ha sentito l'esigenza di soffermarsi a meditare sulla propria vita, sulla sua assoluta dedizione alla musica che lo ha portato in ogni angolo del mondo, su se stesso.

Nel corso della sua lunga e mirabile carriera, dirige molte tra le più prestigiose orchestre del mondo: Berliner Philharmoniker, Bayerischen Rundfunk, New York Philharmonic, Orchestre National de France, Philharmonia di Londra e Wiener Philharmoniker.

Invitato sul podio in occasione del concerto celebrativo dei 150 anni della grande orchestra viennese, il direttore italiano riceve l'Anello d'Oro, un'onorificenza concessa dai Wiener in segno di speciale ammirazione e affetto.

Nell'aprile del 2003 viene promosso in Francia un evento eccezionale, una "Journée Riccardo Muti": l'emittente televisiva nazionale France Musique, trasmette per quattordici ore ininterrotte musiche dirette da Muti con tutte le orchestre che lo hanno avuto come direttore.

A Venezia, il 14 dicembre dello stesso anno, dirige l'atteso concerto di riapertura del Teatro "La Fenice".

Nel 2004 fonda l'Orchestra Giovanile "Luigi Cherubini" formata da giovani musicisti selezionati da una commissione internazionale, fra oltre seicento strumentisti provenienti da tutte le regioni italiane.

La vasta produzione discografica, già rilevante negli anni Settanta e oggi impreziosita dai molti premi ricevuti dalla critica specializzata, spazia dal repertorio sinfonico e operistico classico fino al Novecento.

FORZE DEL SOLE, FORZE DELL'IO: PER UN RITMO IN EQUILIBRIO


Terzo appuntamento del ciclo "Bere il sole, scaldarsi al chiaro di luna": 7 percorsi per immergersi nella bellezza della natura e scoprire quella della propria creatività.


La musica fa respirare - ALDA MERINI


Nell'aforisma di Alda Merini è racchiuso il segreto di questo incontro:
far scoprire quel ritmo del respiro che la musica equilibra e sostiene, insieme alle forze di coscienza, di sentimento e di volontà della persona.

*alle 17 Nella magia della natura:
accoglienza e percorso a piedi, per immergersi nella bellezza della natura di Pale, bagnata dalle acque delle cascate del Menotre.

* alle 18 Esperienza musicale:
Forze del Sole, forze dell'Io: per un ritmo in equilibrio..

* alle 20 InSieme: cena al sacco: ciascuno condivide un pasto semplice portato da casa.

* alle 21 Spazio di silenzio e creatività personale

* alle 22 In Cerchio:
tempo di condivisione ed elaborazione
dell'esperienza in gruppo


Conduce
Angela Contessa
Didattica e terapia musicale

Costo a persona
per ciascun percorso : euro 18
per un pacchetto di 3 percorsi: euro 50

Ciascun percorso/incontro ha senso compiuto.
L'incontro si realizza anche in caso di pioggia.

E' necessario prenotarsi:

cell.389.127.3156 Angela Contessa
angelacontessa2@gmail.com

martedì 26 luglio 2011

26 Luglio: nasce John Field

1782 - John Field, compositore e pianista irlandese († 1837)

È conosciuto soprattutto per aver inventato il genere pianistico romantico del "notturno", che ispirerà decine di compositori del romanticismo musicale fra cui Fryderyk Chopin.

Ho ascoltato il brano indicato nel link..http://www.youtube.com/watch?v=E1J0OSp-c_0

Potrebbe essere la colonna sonora di un momento di malinconia, o nostalgia..comunque sereno e denso di affetti..

lunedì 25 luglio 2011

Estate: a tempo di colori. Il Rosso.

Il colore rosso e la sua energia


Alcuni artisti hanno dato un volto ai colori.
Kandinsky ad esempio definiva il rosso come un colore 'vivo, acceso, inquieto'.

Il tema, con il rosso è quello della forza vitale e del potere, la volontà di vincere, la conquista.
Per la sua appariscenza, e intensità, il “rubens” dei latini diviene il simbolo dell'amore e della passione.

Chi si veste di rosso si fa senza ombra di dubbio notare.

Le caratteristiche equilibrate del rosso sono: buona salute, vitalità, sentirsi a proprio agio nel corpo, fiducia nel mondo, sensazione di sicurezza, stabilità, prosperità, giusta vivacità.

Il rosso rappresenta anche l'erotismo e, dal punto di vista sessuale, indica la spinta verso un'esperienza sessuale che potrebbe essere impulsiva, non controllata.

Se il rosso, al contrario, provoca un senso di rifiuto o di repulsione, può rappresentare uno stato di ipereccitazione, irritazione o sofferenza per mancanza di vitalità.

Il temperamento collerico

Questo elemento di calore intenso, di forza e splendore riluce negli occhi di chi ha un temperamento cosiddetto "collerico".
Gli occhi di questi individui hanno una particolare forza di attrazione.
La mascella inferiore è quadrata e un po’ sporgente : il collo spesso “taurino”.
La figura di Napoleone Bonaparte ne è un tipico esempio.


Il collerico compenetra vigorosamente il corpo con la sua individualità e cammina con passo deciso, poggiando con forza il tallone al suolo.
Il calore del sangue favorisce l’elemento volitivo che attiva i muscoli nell’azione.

Un temperamento collerico sostiene dunque l’Io dell’uomo: forma una individualità forte che realizza, mediante l’azione, i suoi compiti nel mondo.
Dipende poi dalla singola individualità l’uso di questo “fuoco”: per dominare nel bene, o nel male.
Quando il temperamento non può essere bilanciato, esiste il rischio della malattia: in termini psichiatrici “ la mania”, un tempo indicata come “pazzia”.
Se ne hanno segni nell’iperattività accompagnata da sensazione di aumentata energia, nel flusso continuo di idee e iniziative, così numerose da risultarne un insieme caotico e senza senso, nell’assenza di freni inibitori (comportamenti sessualmente sconvenienti, investimenti azzardati), in scatti di aggressività.

La musica

L’elemento fuoco, e la relativa energia, risuona nella scala composta da cinque suoni (scala pentatonica) che inizia dal do (do re fa sol la).
Praticando questa scala con un ritmo ternario - alternando cioè un suono breve ad uno di lunghezza doppia rispetto al primo - se ne possono trarre benefici:
* sia in senso omeopatico (esprimere e incanalare le forze legate al temperamento collerico)
* sia in senso allopatico (introdurre e bilanciare forze quando queste dovessero risultare carenti rispetto a forze diverse, legate agli altri temperamenti).

Per ricevere reali benefici da una cura musicale di questo tipo è opportuno avvalersi della collaborazione di un musico terapeuta qualificato, soprattutto per un percorso individualizzato e “composto” sulle proprie esigenze.
Anche in un piccolo gruppo di lavoro gli effetti curativi della musica sono sostenuti e amplificati dal clima di benevolenza, accettazione, libertà di espressione e creatività.
Un’occasione per praticare musica in questa direzione è offerta dal ciclo di incontri:
Estate. A tempo di colori, presso il B&B Alle Puellae, in Via del Pozzo, 5 –Foligno.
L’incontro dedicato al rosso è quello di domani, martedì 26 Luglio, dalle 18.30 alle 19.30.
Per un pomeriggio diverso: “vivo, acceso, inquieto..”: di quella sana inquietudine che possiamo avere per scoprire e praticare modi di prenderci cura di noi stessi.

Per prenotare la propria partecipazione: 389.127.3156

venerdì 22 luglio 2011

Per “bere il sole, scaldarsi al chiaro di luna” ho incontrato: Julia.

Julia è una giovane musicista (suona la fisarmonica) e musico-terapeuta: ha radici italo/tedesche, vive e lavora a Darmstadt in Germania.
Attualmente lavora come dipendente di un ospedale, con progetti di musicoterapia sia nella sezione di medicina palliativa che in un reparto geriatrico.
Presta servizio anche presso un’istituzione per pazienti psichiatrici.
Ho avuto il piacere di incontrarla durante il mio soggiorno nella sua città, ospite di amici comuni che me l’hanno presentata.
Ha occhi chiari e trasparenti capelli biondi, un viso acqua e sapone.
Durante una serata trascorsa insieme, abbiamo improvvisato insieme una seduta di musicoterapia alla quale ha partecipato anche la famiglia che ci ospitava.
Da quella condivisione è nata la disponibilità di Julia a mettersi in sintonia con lo spirito delle proposte di “Bere il sole, scaldarsi al chiaro di luna” e a rispondere alle domande dell’intervista…
Sceglie lei di non partire dalla prima, ma dall’ultima domanda, tra quelle che le ho scritto per facilitare il colloquio.
E procede con ordine, con un ritmo rallentato, un po’ per trovare le parole in italiano, un po’ in linea con il suo stile meditativo.


In che modo la tua creatività ti ha migliorato/migliora la tua vita?

Ho l’impressione di cambiare prospettiva entrando nel mondo creativo e quindi di trovare nuove soluzioni per le situazioni della vita anche professionale. La creatività è uno spazio in cui voglio entrare il più possibile nelle mie giornate, e che cerco anche di condividere con i miei clienti..è uno spazio che unisce gli uomini, le energie, non solo delle persone..ma le energie che ci sono dappertutto..è uno spazio largo, che allarga, che unisce e che ispira..è anche un motore per me..

A te, cosa regala il silenzio?

Il silenzio secondo me è già il regalo, perché se arrivi lì, quello è il regalo, il punto finale di ogni percorso..Sulla strada ci sono altre cose da vivere, da superare, ma il silenzio è il regalo, collegato con la serenità, con la calma, con la pace. E’ superiore alle emozioni che ci tirano in una direzione o che ci mettono in prigione, è uno stato di libertà..


Il mondo delle favole ispira o ha ispirato il tuo lavoro?
La tua favola preferita? Con quale personaggio o situazione ti identifichi?

E’ un mondo che mi interessa, ma nel mio lavoro finora non è la cosa principale..
Sì..ora vedo le metafore, più che da piccola..vedo le fiabe meno crudeli: a volte lo sono, ma ora le vedo in modo più immaginativo..
Mi piace molto il Principe Ranocchio..lo sviluppo della principessa che all’inizio è piena di angoscia e di schifo e poi invece bacia il ranocchio..
E’ una favola terapeutica..come tutte le favole..non l’abbiamo inventata noi ..la terapia..

Quali sono le tre costanti della tua giornata?
Le 3 costanti della mia giornata sono:
- la meditazione: un momento di riposo.
Mi siedo in un posto dove posso guardare un aspetto della natura, un bel fiore, un bell’albero..momenti di respirazione..

- Momenti di incontro..con colleghi, con i miei cari, con i clienti

- Mangiare bene, nel senso di “cibo salutare”..può essere collegato al primo punto, quello della meditazione..momenti dove mi prendo il tempo di preparare una cosa anche semplice ma che mi fa bene..

Progetti futuri?
Fare studi superiori, o workshops per approfondire certi argomenti di musicoterapia o terapia in generale..
Vorrei anche fare una tournè con la mia banda di musica latino-americana (siamo tra 3 e 6 persone).

Che cosa ti ispira maggiormente?

LA natura, siano suoni, colori, forme..
La natura ispira anche il mondo tecnico: sia gli aerei sia le navi rubano dagli animali..
Sì, la natura mi ispira..anche il suo silenzio..la sua radicalità, il fatto che la vita può essere anche crudele..la natura è bellissima ma non domanda il permesso, non è una cosa personale, supera l’individualità..

A Julia piacerebbe venire in Italia, anche con la sua band..
L’ho invitata di cuore, e la ringrazio per la sua trasparenza, per questo suo parlare immediato e semplice, molto modulato, quasi come un canto che attinge da esperienze di incontro, di suoni e di silenzi..
Se potesse, parteciperebbe volentieri agli incontri di “Bere il sole, scaldarsi al chiaro di luna”.
Che vogliono appunto offrire agli adulti spazi di ascolto e di immersione nella natura, per poi scendere in se stessi e scoprire le radici della propria creatività, anche grazie al silenzio.
Il prossimo appuntamento è domani, sabato 23 Luglio, presso località La Pila di Bettona, dalle ore 17 alle 23.
A guidare l’esperienza di mediazione artistica, che avrà per titolo: “Allineamento, cammino in equilibrio”, sarà Marta Sebben.
Per altre informazioni e per prenotare è sufficiente un messaggio al numero :333.6196266

giovedì 21 luglio 2011

HO VOGLIA DI..ARTE IN MOVIMENTO

OMAGGIO A ALEXANDER CALDER




(Philadephia,1898 New York,1976)

Scegliendo di mettere in scena la vibrazione dell'atmosfera più che la materia , Alexander Calder realizza le sue sculture che si muovono col vento, sceglie di lavorare sul vuoto e sullo spazio piuttosto che sugli elementi tradizionali della scultura, volume, peso, staticità, mettendo a frutto anche le sue capacità ingegneristiche, era appunto laureato in ingegneria.
A questo risultato l'artista arriva precocemente, sin dagli anni trenta , quando, trasferitosi a Parigi dagli USA, si era legato d'amicizia con tutto il gruppo surrealista, allora in piena fase creativa e propulsiva.
Dalle piccole sculture mosse da motore , alle più grandi quasi monumentali, le cosidette "Mobiles", fa del vento e dell'aria elementi costitutivi della scultura.

mercoledì 6 luglio 2011

Bere il sole, scaldarsi al chiaro di luna presenta: Francesca Greco

Chi è Francesca Greco?
Quando ha risposto a questa mia domanda, è scoppiata in un sorriso di sollievo: "Questa è facile : Eccomi!! "


Eccola, con i suoi splendenti occhi vivi e il suo corpo esile e forte insieme, da ballerina.
Francesca Greco è pittrice e illustratrice..e non solo.
Per lei, "quando un'idea germoglia nella testa c'è sempre una possibilità diversa di esprimerla": le penne, i colori..ma anche il legno, le stoffe, le bambole.
Ci siamo incontrate per un'intervista: volevo approfondire la nostra amicizia e chiederle, per conto di chi parteciperà agli appuntamenti di Bere il sole, scaldarsi al chiaro di luna: cosa ti regala il silenzio, quanto benessere ti dà la tua creatività?

Francesca è come l'aria: mobile, cangiante, mai ferma.
Mi confessa che le sue abitudini cambiano spesso, anche dopo ..48 ore!
Ha una mente aperta ad incursioni continue, e l'immaginazione nutrita da suggestioni e ispirazioni che arrivano dal mondo dell'arte, della musica, dalla natura come da qualsiasi espressione artistica, dalla contemporaneità come dal passato..
Tutto può "risvegliare nuove idee" o attivare "nuove sinapsi": come non crederle, quando le sue tre costanti della giornata, oltre al lavoro, sono connettersi al mondo del lavoro e degli amici tramite Internet..giocare e coccolare il cane Pongo..ballare e ballicchiare..

La sera, soprattutto, Francesca sfoglia i suoi amati libri di illustratori, o scrive sul suo diario schizzi e appunti, con una nuova fantastica penna/pennello..
In questa vita in movimento..il silenzio può essere non sempre positivo: una sorta di risonanza per pensieri più scuri o insistenti..Oppure un rifugio sicuro per concentrarsi e creare..o ancora il regalo per nuove scoperte..come quel fruscio d'ali di uno stormo di uccelli che somigliava al gorgoglio di una cascata d'acqua, che l'ha incuriosita l'altro giorno..
Insomma, l'impressione è proprio questa: che ad una bellissima donna come lei il silenzio e la creatività regalino un ulteriore "espansione" della quotianità, qualcosa che riempie il tempo e lo rende più interessante e divertente, aperto ogni volta su finestre nuove.
Un'espansione anche di rapporti umani: Francesca si meraviglia di come e quanto le persone si fermino nel suo studio/negozio o a casa affascinate dal suo pennello, che, dicono, regala positività.

Ora questa artista folignata sta per pubblicare il suo ultimo progetto editoriale, una rivisitazione della fiaba di Pierrault, Barbablù.
Una storia che l'ha particolarmente coinvolta e toccata, permettendole di "tirar fuori" anche lati nascosti del suo vissuto.
Una fiaba che lei ama, come ama "Alice nel Paese delle meraviglie".
Non mi stupisce, questo amore.
Alice e Francesca sono ugualmente curiose di scoprire mondi sempre nuovi.
"Se potessi scrivere un lieto fine, per questi mondi che vorresti?"..le chiedo.
"Cioè, per uscire dalle brutture che quotidianamente stanno diventando..imbarazzanti?
Forse..cambiare la disposizione d'animo: non tutto deve essere un profitto personale, un becero guadagno neanche condivisibile"
Lasciamo che ci siano spazi e silenzi anche per inventarsi dell'altro..

Bere il sole, scaldarsi al chiaro di luna vuole offrire proprio questo: con l'aiuto dei suoni della natura e della musica, regalarsi di scendere..attraverso un breve tunnel, come quello attraversato da Alice..fino al centro di se stessi.
E da lì risalire, per attingere ad acque nuove, e ripulirsi lo sguardo sul mondo.
L'invito ai sette incontri a cadenza quindicinale - dal 9 Luglio al 1 Ottobre- è aperto a tutti gli adulti che hanno voglia e desiderio di questo.

Intanto grazie, Francesca.
Per la freschezza, il senso di libertà e il gioco di colori che il tuo sguardo regala, mi ha regalato.
E grazie a voi..spero che ve ne siate fatti contagiare, leggendo questi sprazzi di intervista.
Il testo integrale dell'incontro con Francesca sarà parte integrante di un progetto editoriale, al quale tutti coloro che prenderanno parte ai percorsi di "Bere il sole" potranno collaborare : con il loro diario, o schizzi e disegni, o foto, o creazione di testi elaborati durante i tempi condivisi del ciclo di appuntamenti.
Allora ci vediamo per il primo, di questi appuntamenti: Sabato 9 Luglio, presso Paradiso 41, a San Vetturino di Assisi, dalle 17 alle 23..
Vi aspetto!

Prenotazioni tramite cell.3891273156 o mail angelacontessa2@gmail.com