venerdì 27 maggio 2011

IL PUNTO SU: LA RICERCA. Una memoria da elefanti.

Fonte: Classica News


Mandare i bambini a lezione di piano o di chitarra vale il sacrificio economico compiuto dai genitori. I piccoli musicisti, infatti, vantano una memoria molto più di ferro rispetto ai coetanei che non hanno dimestichezza con note e chiavi di violino. Lo dimostra una ricerca condotta dagli esperti della McMaster University di Hamilton (Canada), pubblicata su Brain e liberamente scaricabile in formato PDF

Nell’arco di un anno i ricercatori d’oltre oceano hanno misurato quattro volte le capacità mentali di due gruppi di bimbi fra i 4 e i 6 anni, divisi in allievi musicisti e semplici scolari.
Progressivamente, hanno rilevato
* un leggero aumento del quoziente intellettivo e
** una sensibile crescita dei punteggi di valutazione della memoria fra i piccoli Chopin.

I test effettuati consistevano nell’ascoltare una sequenza di numeri, nel ricordarla e nel ripeterla agli esaminatori.
La differenza fra i due campioni – sottolinea Laurel Trainor, a capo dellindagine – è emersa già a distanza di quattro mesi dall’inizio delle lezioni di musica da parte del primo gruppo.
Gli altri bambini, pur essendo impegnati in attività altrettanto stimolanti quali teatro o giochi visuali, dal punto di vista della memoria sono subito risultati meno brillanti.

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